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Integratore alimentare a base di Fabenol®Max (Phaseolus vulgaris L. semi e.s.) utile per il metabolismo dei carboidrati, con Chirositol™ (D-chiro-inositolo da Ceratania siliqua frutti).
Appositamente progettato per agire in maniera sinergica sui livelli di glucosio nel sangue
Glucar™: la scelta naturale per il controllo della glicemia
Glucar™ permette di controllare in maniera del tutto naturale il picco glicemico postprandiale e, come conseguenza della ridotta digestione dei carboidrati introdotti con la dieta (pane, pasta, riso, patate, ecc.), unito ad un regime alimentare ipocalorico e uno stile di vita attivo, favorisce la perdita di peso e il raggiungimento del corretto indice di massa corporea (BMI).
La sinergia tra i costituenti di Glucar™: Fabenol®Max e Chirositol™, permette di agire contemporaneamente sul bilancio del glucosio
Glucar™ preso 20/30’ prima dell’assunzione di carboidrati con l’alimentazione, favorisce i fisiologici livelli di glucosio nel sangue, agendo contemporaneamente sull’assimilazione dagli alimenti e sulla captazione di quello già in circolo.
Informazioni Nutrizionali | ||
Fabenol®Max - Estratto di fagiolo | 500 mg | |
Chirositol™ | 100 mg |
Fabenol®Max è un estratto standardizzato di semi di fagiolo bianco (Phaseolus vulgaris) in grado di inibire 20.000 U/g di α-amilasi pancreatica legandosi ai siti attivi dell’enzima. Questo enzima, prodotto dal nostro organismo dalla ghiandola pancreatica, ha il compito di digerire i carboidrati complessi introdotti con l’alimentazione, in mono e disaccaridi. Quando questo enzima non può compiere la sua funzione, gli amidi introdotti con l’alimentazione non sono demoliti nelle più piccole molecole di glucosio (la forma assimilata) e non potendo essere assorbiti, sono espulsi attraverso l’intestino. Grazie a quest’azione Fabenol®Max concorre al mantenimento dei normali livelli di glucosio nel sangue controllando il picco glicemico che segue il consumo di carboidrati e, indirettamente, concorre al mantenimento del corretto peso corporeo.
Fabenol®Max, grazie al miglioramento del processo produttivo, garantisce la maggiore concentrazione del principio attivo che, rispetto al precedente Fabenol®, garantisce l’inibizione di 20.000 U/g di alfa-amilasi. Questa elevata efficacia, permette di ottenere un’elevata inibizione enzimatica con somministrazioni minime, soli 0,5/1 g 20/30’ prima del consumo di cibi ricchi di carboidrati.
Il glucosio è la principale fonte di energia del nostro corpo, ma nel cibo che assumiamo il glucosio libero, è relativamente raro. Di solito fa parte di molecole più grandi, come lattosio e saccarosio che sono formate da due zuccheri legati insieme, oppure si trova in molecole molto lunghe come amido e glicogeno che sono formate da catene di molecole di glucosio. Uno dei compiti principali della digestione è proprio quello di rompere queste catene per liberare le singole unità di glucosio che vengono poi trasportate dal flusso sanguigno alle cellule di tutto il corpo.
È un inositolo naturale, ottenuto dalla Carruba (Ceratania siliqua frutti) attraverso un esclusivo procedimento produttivo di estrazione e purificazione isomerica che prevede esclusivamente acqua come solvente di estrazione. Chirositol™ è D-Chiro-Inositolo puro. Gli inositoli agiscono da precursori di numerose molecole che entrano attivamente nei processi metabolici dell’organismo. Nello specifico il D-Chiro-Inositolo è un importante secondo messaggero dell’insulina (Figure 1 e 2), per questo, situazioni carenziali di questo principio attivo sono connesse ad alcune importanti patologie quali: lo sviluppo d’insulino-resistenza, il diabete mellito di tipo II e la policistosi ovarica. Il D-Chiro-Inositolo è lo stereoisomero specifico coinvolto nella corretta attivazione del recettore per l’insulina, momento fondamentale per il corretto metabolismo del glucosio. Anomalie a questo livello si traducono in una ridotta capacità dei tessuti di assimilare il glucosio dal sangue, che rimane in circolo a concentrazione superiore ai valori soglia, favorendo anomalie a carico dell’endotelio dei vasi e provocando alterazioni a carico dell’assetto lipidico. Le fonti alimentari di D-Chiro-Inositolo sono piuttosto scarse, il nostro organismo lo sintetizza partendo dal mio-inositolo. L’integrazione con Chirositol™, ha dimostrato un significativo incremento dell’attività insulinica con conseguente riduzione del glucosio circolante.
In soggetti particolarmente sensibili, l’assunzione di Glucar™ potrebbe causare episodi di gonfiore addominale per la fermentazione ad opera della flora batterica intestinale dei carboidrati non assorbiti.
Gli integratori non vanno intesi come sostituto di una dieta variata equilibrata e di uno stile di vita sano, non superare la dose giornaliera consigliata, tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Conservare in luogo fresco e asciutto.
Quando e perché è consigliabile assumere Glucar™
La glicemia è la concentrazione di glucosio nel sangue. Valori considerati normali della glicemia a digiuno sono compresi tra 90 e 110 mg/dl. Quando ci troviamo al di sopra di questi valori si parla di iperglicemia. La massima parte del glucosio utilizzato dal nostro organismo, proviene dalla digestione dei carboidrati introdotti con la dieta e viene assorbita dall’intestino per renderla disponibile ai vari tessuti attraverso il sangue. Una volta nel flusso ematico, l’utilizzo del glucosio è sotto la stretta regolazione di due importanti ormoni: l’insulina, che stimola la riduzione della glicemia e il glucagone che, invece, la innalza.
Le complicanze cardiovascolari ed il diabete di tipo 2 sono malattie croniche caratterizzate da una forte e crescente prevalenza. Sebbene il diabete sia un importante e indipendente fattore di rischio cardiovascolare, tale rischio non sembra confinato solo a livelli di glicemia oltre la soglia che indica presenza di diabete. Infatti, dai dati disponibili emerge che l’iperglicemia non diabetica (misurata come glicemia a digiuno, glicemia postprandiale o emoglobina glicata) rappresenta un progressivo e continuo fattore di rischio di eventi cardiovascolari. Se tale associazione contribuisca direttamente all’eccesso di rischio cardiovascolare o sia solo un marker di una più complessa condizione metabolica non è del tutto chiaro. Piuttosto sta emergendo che, mentre nel diabete tipo 2 le strategie mirate al raggiungimento di valori di glicemia il più possibile vicino al normale appaiono non conclusive, negli studi di prevenzione del diabete la riduzione della conversione a diabete comporta un significativo miglioramento dei fattori di rischio cardiovascolare. Il riconoscimento dell’iperglicemia non diabetica come fattore di rischio cardiovascolare può portare ad individuare nuovi strumenti per prevenire le complicanze cardiovascolari.
Per questo motivo, agire contemporaneamente sulla fonte del glucosio (carboidrati) da una parte e sull’assorbimento del glucosio già presente, dall’altra, può concorrere al mantenimento dei normali livelli di glucosio nel sangue e contrastare l’evoluzione a diabete conclamato e ridurre il rischio di eventi cardiovascolari maggiori.
L’iperglicemia, anche nell’intervallo di valori non considerati diagnostici per diabete, rappresenta un fattore di rischio progressivo e continuo per le patologie cardiovascolari (CV). Glicemia a digiuno, glicemia post-carico/post-prandiale ed emoglobina glicata, riflettono processi metabolici differenti e sembrano essere correlati in modo diverso al rischio cardiovascolare, anche in relazione al sesso. Gli studi epidemiologici suggeriscono che i soggetti appartenenti alle categorie con glicemie più alte, pur nell’ambito normale, presentano un rischio più elevato di patologie cardiovascolari rispetto alla categoria con glicemia più bassa, indipendentemente dal tipo di indice valutato.
Il diabete di tipo 2 si associa ad un’aumentata incidenza di complicanze cardiovascolari su base aterosclerotica, soprattutto a carico delle arterie coronarie, delle arterie periferiche e del sistema cerebrovascolare. Numerose evidenze indicano che anche le alterazioni della regolazione glicemica che precedono il diabete, si possono associare ad un aumentato rischio CV. Di conseguenza, le categorie borderline di alterata regolazione glicemica (alterata glicemia a digiuno, IFG) e ridotta tolleranza ai carboidrati (ridotta tolleranza ai carboidrati, IGT) (Tabella 1) dovrebbero essere considerate non solo fattori di rischio per lo sviluppo di diabete, ma anche fattori associati allo sviluppo di complicanze sia macrovascolari che microvascolari.
Nell’area Focus tutti i nostri articoli più curiosi per saperne sempre di più su salute e benessere per il nostro organismo.